Review: Accademia Nazionale di Santa Cecilia – Harding e la Filarmonica della Scala per il Centenario dell’Olocausto degli Armeni

In occasione del Centenario, fra le altre manifestazioni come pubblicazioni di saggi, romanzi, concerti di contemporanea con compositori armeni, film, ecco un progetto musicale di ampio respiro: “With you Armenia”, partito da Gerusalemme lo scorso marzo che, dopo la tappa romana con Daniel Harding sul podio a dirigere l’Orchestra Filarmonica della Scala e con il pianista Alessandro Taverna, si fermerà a New York nella Carnegie Hall con Evgeny Kissim e Krzysztof Penderecki, a Londra con la Royal Philharmonic Orchestra e Pinchas Zukerman, a Bruxelles con L’Orchestra Nazionale Belga per concludersi infine al Musikverein di Vienna, la celebre sala d’oro da dove ogni anno è possibile assistere in mondovisione al concerto di Capodanno.

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Sul podio ceciliano dopo un breve indirizzo di saluto e di ringraziamento da parte delle autorità armene per sottolineare come il programma scelto voglia rappresentare il trionfo della vita( e della bellezza) sulla morte e come ai discendenti di quei giorni terribili sia rimasto il compito di battersi contro ogni barbarie e contro ogni crimine universale, è lasciata alla voce dell’orchestra Filarmonica della Scala di Milano, condotta da Daniel Harding e ad Alessandro Taverna al pianoforte, la cura dell’inizio della serata che si apre sulle note del Concerto per pianoforte e orchestra in do minore op.37 n.3 di Beethoven, un’opera che oscilla fra due differenti polarità, amatissima per quell’allure romantico come per il pathos distribuito a piene mani fin dalla tonalità d’impianto, il do minore ( ed è l’unico concerto scritto da Beethoven in questa tonalità), eseguito per la prima volta a Vienna nel 1803 e subito apprezzatissimo dal pubblico.

Il lavoro presenta una complessità di momenti emotivi, fin dal suo esordio con il primo tema dell’”Allegro con Brio”, pagina complessa e solenne che viene stemperata dal secondo tema più cantabile che ben presto offre al solista (e qui a campeggiare c’è il giovane ma già ben quotato pianista Alessandro Taverna), il testimone per una vera e propria esibizione virtuosistica nella preziosa cadenza. Il rapporto fra il pianoforte e l’orchestra raggiunge momenti di lirismo delicato e introspettivo, di dolcezza leggera e soffice come una coppa di panna montata, senza tentativi di sopraffazione. Nel finale, brilla la forma Rondò con una contrastata alternanza di temi in modo minore e maggiore, che Taverna propone in tutta la varietà delle sfumature, con un gesto di enorme chiarezza e pulizia, illustrando la soavità del clima complessivo. In questo che molta critica ha voluto definire proprio per il rapporto fra solista e orchestra come il concerto beethoveniano per eccellenza, si è voluta individuare la rappresentazione simbolica di tre momenti fondamentali dello spirito umano: l’ordine, l’interiorità e la libertà.

(Translation) To mark the Centenary, among other events such as publications of essays, novels, concerts of contemporary music by Armenian composers, films, here is a wide-ranging musical project: “With you Armenia”, started inJerusalem last March that, after the Roman stage with Daniel Harding on the podium to conduct the La Scala Philharmonic Orchestra and with pianist Alessandro Taverna, will stop in New York at Carnegie Hall with Evgeny Kissin and Krzysztof Penderecki, in London with the Royal Philharmonic Orchestra and Pinchas Zukerman, in Brussels with The Belgian National Orchestra and finally it will end at Musikverein in Vienna, the famous golden hall where every year you can watch the New Year’s concert broadcast worldwide.

On the Santa Cecilia podium, after a brief greeting of thanks by the Armenian authorities to underline how the selected program seeks to represent the triumph of life (and of beauty) on death and how the task of fighting against barbarism and every crime against universal is left the descendants of those terrible days remained, the voice has been given to La Scala Philharmonic Orchestra, conducted by Daniel Harding, and to Alessandro Taverna at the piano, the care of beginning the evening, which opens on notes of Beethoven Piano Concerto Concerto in C minor op.37 No. 3, a work that oscillates between two different polarities, which is beloved for the romantic allure as well as for the pathos liberally distributed since the home key, the C minor (and it is the only concerto written by Beethoven in this tonality), performed for the first time in Vienna in 1803 and immediately appreciated by the audience.

The work presents a complexity of emotional moments, since its starting with the first theme of the ‘”Allegro con brio”, a complex and solemn page that is tempered by the more lyrical second theme which soon pass the baton to the soloist (and here the young but already well rated pianist Alessandro Taverna stands out), for a true virtuoso performance in the precious cadence. The relationship between the piano and the orchestra reaches moments of delicate lyricism and introspection, of light sweetness and fluffy like a bowl of whipped cream, without any attempt to overwhelm. In the end, it shines the Rondo form with a contrasted alternation of minor and major themes, that Taverna offers in all the variety of shades, with a gesture of tremendous clarity and cleanliness, illustrating the softness of the overall climate. In this concerto that many critics wanted to describe as the best Beethoven piano concerto especially for the relationship between the soloist and the orchestra, there was the will meant to identify the symbolic representation of three fundamental moments of the human spirit: the order, the inwardness and freedom.

http://www.attualita.it/spettacolo/item/6988-armeni.html

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