La seconda serie di Migrazioni si concentra sull’ambito temporale e storico in cui una determinata composizione viaggia tra diverse epoche e stili, ma anche nel senso di un trasferimento da uno strumento solista, il pianoforte, alla sua dimensione sinfonica orchestrale.
Il sottotitolo Ritratti incrociati allude proprio a determinati profili musicali che, partendo da una condizione originaria, approdano a una nuova identità per opera di un compositore successivo. Si tratta dunque di muoversi in una direzione opposta a quella filologica scoprendo come il passato può essere reinventato nelle mani di un altro artista più lontano nel tempo.
In questo caso la scelta è caduta su Mozart e Grieg, rielaborati da due tra i più grandi compositori del Novecento, Hans Werner Henze e Fabio Nieder.