Secondo la critica musicale inglese è il “successore naturale del suo grande connazionale Arturo Benedetti Michelangeli”, oltre ad essere un virtuoso capace di far sorgere meraviglia in chi lo ascolta. Stiamo ovviamente parlando del nostro concittadino Alessandro Taverna che poche settimane fa, precisamente il 4 aprile, ha debuttato sul prestigioso palcoscenico del teatro alla Scala di Milano. Nonostante i suoi numerosi impegni, Alessandro ci ha concesso questa intervista.
– Come è stato esibirsi alla Scala, Alessandro?
“E’ stata un’esperienza unica ed emozionante. E’ uno dei teatri più importanti al mondo: ci si sente circondati da un’atmosfera particolare e, soprattutto, da una storia e da una tradizione musicale uniche nel panorama internazionale. Attorno alla Scala ruota la vita musicale, e non solo quella, di una grande città come Milano. Mi era capitato di provare la stessa emozione solamente in occasione del mio concerto con Lorin Maazel al Musikverein di Vienna, sede della celebre Filarmonica viennese”.
– Quale repertorio hai proposto?
“Ho suonato il Concerto K466 di Mozart, accompagnato dall’Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala, diretta dal Maestro Michele Mariotti, direttore musicale del teatro comunale di Bologna e tra gli “eredi” del grande Maestro Claudio Abbado.
– Non c’è dubbio che questa esibizione potrà rappresentare un ulteriore passo avanti per la tua già brillante carriera.
“La Scala è un palcoscenico sicuramente privilegiato, non rappresenta soltanto uno dei centri culturali di riferimento a livello mondiale, è anche il simbolo della tradizione musicale italiana ed europea; si è dunque sotto i riflettori del mondo musicale “che conta”, sono sicuro che questo evento mi consentirà ulteriori sviluppi per la mia carriera di musicista.
– Hai già molti impegni in calendario per il prossimo futuro?
“Alcuni progetti sono in via di definizione proprio in questi giorni, e hanno a che fare sempre con Milano. In maggio sarò di nuovo in Inghilterra, che ormai è diventata una seconda casa, per due concerti con l’Orchestra Filarmonica di Hull, località dello Yorkshire. In estate sarò in Sudafrica per una tournée. Per la stagione 2016/2017 mi dividerò tra gli inviti alle stagioni sinfoniche ed i recital, e sarò spesso anche in Germania.
– L’Inghilterra hai detto che è ormai è la tua seconda casa. E la prima?
“Quella rimane sempre a Caorle, dove ancora ufficialmente risiedo e che considererò sempre la mia vera casa. Appena posso torno qui, anche se per motivi logistici mi trovo spesso a Padova o a Campobasso, dove da tre anni insegno in Conservatorio”.
– Ci sono speranze di vedere a breve un’altra tua esibizione qui a Caorle?
“Amo la mia città e non appena mi sarà possibile mi farebbe piacere suonare a Caorle. Al di là del Duomo, manca un luogo adatto per ospitare una stagione concertistica, ma mi auguro che prima o poi si trovi una soluzione che permetterebbe a Caorle di accrescere il suo già ricco patrimonio culturale.
(Intervista di Riccardo Coppo per Caorlemare Magazine)
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