Review: Un concerto da urlo (Internationalwebpost.org)

L’Associazione “Amici della musica di Foligno” ha inaugurato Sabato 2 Marzo la sua nuova stagione di concerti con un duo pianistico d’eccezione: Alessandro Taverna e Mariangela Vacatello, attualmente tra i pianisti italiani più acclamati all’estero.

Alessandro Taverna, veneziano, dopo numerosi e prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale, svolge una carriera solistica densa di esibizioni con le più prestigiose orchestre di tutto il mondo. È docente, fra l’altro, al Conservatorio di Padova e all’Accademia Pianistica di Imola.

Mariangela Vacatello, di origine campana, autentico prodigio, ha vinto prestigiosi premi internazionali e svolge un’intensa attività concertistica di altissimo livello in tutto il mondo. Attualmente è docente al Conservatorio Morlacchi di Perugia, dove risiede.

Un programma insolito quello da loro scelto, all’insegna del virtuosismo dall’inizio alla fine, tale da incantare letteralmente tutti i presenti.

I brani proposti, estremamente interessanti e godibili per il pubblico in sala, sono stati tratti dalle opere di S. Rachmaninoff (di cui si sono appena concluse le celebrazioni per il centocinquantenario dalla nascita, avvenuta nel 1873), da quelle di M. Reger e, infine, di G. Ligeti.

La severa Passacaglia a quattro mani Wo0 IV/6 di Reger ha dato inizio alla serata, di cui ha curato la presentazione e gli onori casa il maestro Marco Scolastra, acclamato e stimatissimo pianista solista nonchè maestro accompagnatore di livello internazionale, questa sera in veste di attento e raffinato direttore artistico dell’Associazione. Una presentazione doverosa ed accurata, considerato il calibro dei protagonisti, assoluti fuoriclasse del repertorio pianistico proposto.

Dopo l’opera di Regel è stata eseguita la Suite n. 1 op.5 “Fantaisie-tableaux per due pianoforti sinfonici di Rachmaninov. Si tratta di una grande opera in quattro quadri scritta nel 1893 e dedicata a

P.I. Thaikovsky, in cui ogni movimento è preceduto da alcuni versi di poeti romantici.

Un breve intervallo, creato anche per preparare la platea ai differenti aspetti espressivi dei brani a seguire, e iniziano le note dei “Cinque pezzi” per pianoforte a quattro mani di Ligeti, deliziosi esempi di sperimentazione di una certa architettura compositiva caratteristica dell’autore ricca di ironia e folklore, peraltro mirabilmente resi dai due pianisti.

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Ultima per esecuzione, la policroma Suite n. 2 op.17 di Rachmaninov, composta nel 1901 e dedicata al pianista A. Goldenweiser. Dopo un silenzio di tre anni, per una depressione psicologica dovuta al totale fiasco della sua Sinfonia in Re maggiore e curata mediante ipnosi, Rachmaninov esce dal blocco creativo con questa suite, dal carattere energico, positivo e ricco di spunti ritmici contrastanti. Essa termina con una Tarantella dalle proporzioni quasi orchestrali, che richiede grande virtuosismo da parte degli interpreti.

Due bis, richiestissimi, e il concerto termina tra gli applausi scroscianti ed entusiastici della sala.

I due magnifici artisti hanno dato prova di possedere una tecnica virtuosistica davvero non comune per potenza e varietà sonora, agilità, tocco, oltre alla grande padronanza delle complesse strutture musicali dei brani, estremamente vivaci, multiformi ed originali.

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Un meraviglioso e totale affiatamento (come fosse una sola persona con venti dita!) ha reso, infine, le esecuzioni degli autentici capolavori di perfezione.

Emanuela Mari

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